Venerdi 25 maggio alle ore 10 si svolgerà, al Teatro Comunale di Teramo, la proiezione di IO SONO STATO QUI, film realizzato dagli studenti  del Liceo Scientifico Delfico e dell’Istituto Comprensivo Savini – San Giuseppe – San Giorgio nell’ambito del laboratorio audiovisivo “Guida turistica della città di Teramo – raccontata dai suoi abitanti”. 
L’idea iniziale del laboratorio trova spunto nel lavoro del grande sceneggiatore e teorico del cinema italiano Cesare Zavattini, il quale raccontò il suo paese, Luzzara, in un libro fotografico  intitolato appunto “Un paese”, mixando con sapienza le testimonianze dirette e personali dei suoi abitanti e le fotografie di Paul Strand, considerato uno dei grandi fotografi americani. Da qui l’idea di un racconto della città intimo e personale, il contrario insomma di una guida turistica, il cui linguaggio è solitamente freddo e impersonale.
I ragazzi, attraverso il linguaggio audiovisivo, hanno percorso proprio la storia della città, non quella scritta nei libri, ma quella vissuta e filtrata dal ricordo di genitori, nonni, parenti e sconosciuti incontrati per strada e intervistati al momento. Ricordi personali, quotidiani, intimi, gioiosi, tristi, dolorosi, ma sempre in stretta relazione allo spazio cittadino e alle sue inevitabili trasformazioni.
Il laboratorio, ideato e realizzato dal Cineforum Teramo con il sostegno della Fondazione Tercas e del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha permesso quindi ai ragazzi di scoprire luoghi del passato della città come  L’Arco di Monsignore, la Fontana delle Piccine, il Ponte degli impiccati, Piazza Verdi, Palazzo Melatini, via delle Cererie, la Caserma dei vigili del Fuoco in Piazza Sant’Anna, la Casa Francese, il vecchio cimitero, solo per citarne alcuni.
Quello che risulta allora dalla visione di IO SONO STATO QUI,  è una sorta di cartografia della memoria creata da ragazzi di età e istituti differenti, che ha favorito in loro la scoperta della realtà viva del passato emersa attraverso l’occhio dell’obiettivo. Al di là di ogni lirismo o compiacimento nostalgico, e sopratutto al di là delle polemiche che spesso infiammano i social sulle nostre trasformazioni urbanistiche, il racconto ha fatto affiorare che ciò che siamo è strettamente connesso al senso di territorio e di comunità.
IL PROGETTO IN CIFRE:
97 le persone intevistate
15 ore di materiale filmato
12 giornate di ripresa
53’ la durata complessiva del montaggio
47 gli alunni coinvolti
2 istituti scolastici
22 i luoghi citati e raccontati
102 anni l’intervistata più anziana
32 anni l’intervistato più giovane
l’arco di monsignore è stato il luogo più citato
l’ECA (ente comunale assistenza) il racconto più commovente
SULLA LAVORAZIONE:
Durante le riprese gli studenti hanno intercettato numerosi volti noti della città:
– Don Aldino, parroco del Duomo, che ha raccontato i motivi che portarono, alla fine degli anni ’60, alla distruzione  dell’Arco di Monsignore;
– la professoressa Maria Gabriella Esposito che ha testimoniato sull’importanza del ricreatorio Gemma Marconi per la vita economica e sociale della città;
– il Signor Mario Ferrante, dell’omonima Agenzia di Viaggi, testimone dei quattro rifacimenti della Pavimentazione di Piazza Martiri;
– l’artista Sandro Melarangelo che, tra le altre cose, ha condiviso con gli studenti il suo ricordo d’infanzia sulla frequentazione dei portici di “Fumo” con il padre Giovanni;
– il pediatra Giancarlo Lanciaprima ha ricordato l’impresa del padre che sfuggi alla fucilazione nazista grazie alle sue ben note doti di velocista.