In programma il 25 dicembre ore 18.00

Estate al principio degli anni ottanta. Un ragazzo di undici anni, Simone, è costretto da un padre un po’ burbero a starsene in casa . Fuori intanto, nella campagna intorno a Teramo, Abruzzo, si aggira un personaggio fantastico che Simone cerca da anni: L’Uomo Fiammifero.

Ha ottenuto due nomination ai David di Donatello 2010, pluripremiato nei festival internazionali e apprezzato da critica e pubblico di ogni età, un piccolo-grande caso nella cinematografia italiana.

“Questo film è una vera favola!… tra suggestioni infantili e sapiente artigianato…una boccata di ossigeno per il nostro cinema…la fantasia, almeno una volta, riesce ad andare al potere”

Gabriella Gallozzi, L’unità

 

LA SCHEDA DEL FILM

Sinossi

Simone, un bambino di undici anni, è costretto
restare un’intera estate in casa, nelle campagne teramane, sotto l’occhio un po’ feroce del padre (Francesco Pannofino). Fuori: il dolce vento dell’avventura. Dentro: la noia più tetra. Finchè dalla città arriva Lorenza, tredici anni, mistero di occhi verdi. Per Simone diventa una questione di vita o di morte: evadere da casa e scappare con lei nel suo regno fantastico. Lì, tra amici immaginari che parlano al contrario, giganti nani, gemelli a metà, i due andranno in cerca del Re di quel serraglio incantato: l’Uomo Fiammifero, che viene la notte ad accendere luci e a indicare la via!

Regia: Marco Chiarini; Sceneggiatura: Marco Chiarini, Giovanni De Feo, Pietro Albino Di Pasquale da un soggetto di: Marco Chiarini, Giovanni De Feo; Fotografia: Pierluigi Piredda; assistente operatore: Fedele Di Nunzio; aiuto operatore: Giovanni Stivali; Fotografia seconda unità: Ermanno Di Nicola, Stefano Saverioni; Musiche: Enrico Melozzi; Montaggio: Lorenzo Loi, Marco Chiarini; Effetti speciali digitali: Ermanno Di Nicola; Costumista: Chiara Ferrantini; Scenografia: Michele Modaferri Prodotto da: Marco Chiarini, Dimitri Bosi, Fabrizio Cico Diaz; Una produzione: Cineforum Teramo

Francesco Pannofino (Il padre), Marco Leonzi (Simone), Greta Castagna (Lorenza), Davide Curioso (Rubino), Tania Innamorati (La mamma), Matteo Lupi (Giulio Buio), Anastasia Di Giuseppe (Dina Lampa), Daniele De Fabiis (Armando Armadio), Armando Castagna (Ocram), Giuseppe Mattu (Zio Disco), Franco Di Sante (Mani Grandi), Daniele Irto (L’uomo fiammifero).

NOTE DI REGIA DI MARCO CHIARINI

Da sempre, da quando costruivo le piste per le biglie sulla sabbia, quando cercavo lungo il fiume le tracce di toporagno o l’Uomo Fiammifero formiche volanti, quando sotto le lenzuola c’era una grotta e nell’armadio il passaggio segreto per il passato, ho sempre voluto vedere al cinema storie in cui la felicità creativa di un bambino fosse protagonista (penso a La Storia Infinita, Alice nel Paese delle Meraviglie, I Banditi del tempo). Poi sono cresciuto, ho visto che ero felice quando facevo il regista, e, dopo numerosi, variopinti esperimenti cinematografici ho capito che era bello raccontare quelle storie che avrei voluto vedere da bambino; e così ho fatto con l’Uomo Fiammifero!

Note di produzione

La produzione del film l’Uomo Fiammifero è nata pubblicando un libro che conteneva i disegni, le foto, gli appunti e gli acquerelli che il regista Marco Chiarini aveva realizzato progettando il film. L’intento era quello finanziare il film dalla vendita di questo libro. Non la storia ad essere raccontata nel libro ma le suggestioni e l’impianto visivo generale della narrazione. Il regista ha messo in vendita anche le tavole originali che componevano il libro (scritto a quattro mani con Giovanni De Feo, mentre la sceneggiatura è firmata anche da Pietro Albino Di Pasquale). Con l’aiuto di molti amici e sostenitori si sono vendute oltre 3000 copie e quasi tutte le 20 tavole originali. Con un piccolo, esiguo budget a disposizione ma con migliaia di sostenitori, il Cineforum Teramo (un’associazione senza scopo di lucro) nella persona di Dimitri Bosi e del regista stesso dalla piccola provincia abruzzese ha iniziato la ricerca di professionisti che avessero voluto e potuto appoggiare il film con la loro professionalità. E’ entrato in scena a questo punto il produttore Fabrizio Cico Diaz, che ha creduto fortemente nelle potenzialità del film, non solo appoggiando finanziariamente le riprese, ma anche gestendo e coordinando questa impresa con un budget molto basso (un super low budget, verrebbe da dire). A questo punto sono stati coinvolti l’attore e doppiatore Francesco Pannofino, che ha dato una prova d’attore superba, e con lui il direttore della fotografia Pierluigi Piredda, la costumista Chiara Ferrantini, lo scenografo Michele Modafferi e tutti i componenti di un cast e di una troupe a cui va un ringraziamento incondizionato.

Per quasi un mese a Teramo, nelle campagne abruzzesi, si gira con una rischiosissima libertà e fiducia nelle proprie potenzialità. Ma si sa, i soldi sono sempre pochissimi e vengono tutti (e forse anche più) spesi per la produzione. Ed è qui che un’altra odissea produttiva riprende forma: un nuovo gruppo, o meglio una nuova squadra, lavora per quasi 3 anni alla post produzione con lo stesso spirito che ha animato la prima fase di riprese; entrano quindi nella scommessa, tra gli altri, Lorenzo Loi (montaggio), Enrico Melozzi (musiche), Ermanno Di Nicola (effetti digitali), Gianluca e Sergio Basili (colonna ed effetti sonori) che traghettano il film verso la visione in sala.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonico di mix: Vincenzo Schiavo

Produzione musiche: Valentina D’Ignazio per Cinik